Ti chiedo scusa per il modo in cui ti scrivo dandoti direttamente del tu e chiamandoti direttamente per nome, ma mi viene difficile riuscire a parlarti in modo più esterno.
Sai, in tutti questi anni che sei stato capo di stato ti ho sempre seguito con un sorriso sulle labbra per l'orgoglio e la gioia che infondevi in me nel vederti.
Io ho sempre tifato per te. Hai quel non so chè che ti rende speciale, diverso. Forse è la tua parlantina livornese, forse è quel tuo modo di affrontare le cose con calma senza impulsività e cercare lo scambio di opinione ed i compromessi invece di impuntarsi. O forse è solo quell'umanità che dimostri ed hai dimostrato di fronte ai ricordi del passato che è meglio dimenticare o alle vicende terribile che hanno più di una volta colpito questo già stanco paese.
Ci sono episodi che è impossibile dimenticare di te e che mai dimenticherò: dal tuo spingere l'arte e lo sport di questo paese al tifo sfegatato per le medaglie olimpiche livornesi passando alle piccole cose viste e lette. Mai dimenticherò una foto, che giudico bellissima, di te e Franca in mare e racconterò ai miei bambini del tuo commento quando noi italiani ti vedemmo con quel braccio al collo: "L'è stata una bischerata".
Forse è stupido, ma mi ha aperto ancora di più il cuore verso di te con quella semplice frase.
La tua partecipazione alla nostra vita è stata fondamentale in questi anni. Forse più dei vecchi presidenti, ti sei dimostrato essere vicino al popolo, alle persone comuni. Hai dimostrato di essere una persona normale come tutti senza metterti su di un podio o su di un piatto d'argento eleggendoti al di sopra di tutti noi.
Sei prima di tutto, almeno per me, una persona corretta e coerente con i tuoi pensieri, cosa rara nel mondo d'oggi, dove troppo spesso le persone altolocate seguono la bandiera del più forte.
Franca, poi, tua moglie, è una persona che ritengo più che fortunata, così come tu sei ad averla accanto. Siete una coppia da imitiare, da prendere da esempio.
Ho apprezzato ed applaudito i suoi commenti semplici, ma efficaci, sulle cose di tutti i giorni. Chi non dimentica ciò che disse sulla televisione attuale italiana? Chi non può darle ragione?
Avete fatto tanto voi due per noi. Ci avete dimostrato cosa vuol dire vivere bene come coppia, ci avete dimostrato l'amore di due ottantenni che è vivo come quello di due ventenni. Uno sguardo che vale mille parole quello tra di voi.
Oh, quanto invidio i vostri nipoti. Li invidio perchè hanno due nonni che hanno tanto, tantissimo da insegnare sia per quanto riguarda la storia d'Italia che la storia della vita, l'umiltà, la semplicità e l'amore.
Avrei voluto scriverti questa lettera anni fa. Più di una volta dissi al mio ragazzo che lo avrei fatto poichè volevo esprimerti questi miei sentimenti e l'affetto che provo per te e per tua moglie.
I motivi? Credo che siano semplici, molto semplici. Entrambi e la vostra storia mi ricordate coloro a cui più tengo e che per colpa della malattia ho perso: i miei nonni.
Il mio nonno materno è ormai perso nei suoi più vecchi ricordi per colpa dell'Alzheimer e che fatica a ricordarsi persino della donna che ogni giorno lo accudisce e che da più di 50 anni lo ha sposato ed il mio nonno paterno, morto quasi 6 anni fa per colpa di un tumore che lo ha ucciso dall'interno.
Avevano tanto da raccontarmi. Avevano tanto da insegnarmi e tanto mi hanno insegnato, ma la loro mancanza grava nella mia vita.
E' stupido chiederlo, lo so, ma questa lettera aveva uno scopo anni fa e lo ha tuttora anche se so che non la leggerai, io te la scrivo lo stesso chiedendoti quello che avrei voluto chiedervi da anni.
Carlo posso adottare te e tua moglie come nonni?
Non avrò una risposta, ma l'averla scritta mi ha aiutato a pensare ed a rivivere bei ricordi che ho sul tuo operato, ma sopratutto sulla tua simpatica goliardia.
Ed anche se è strano da dire verso una persona che non si conosce nel reale, sono sicura di poterti dire che, in fondo in fondo, ti voglio bene.
Sei unico, siete unici.
Con affetto,
Barbara.