Il pinguino mi ha disattivato dal forum. Non so tutto questo mi provoca una sensazione strana.

Ma forse è come quando finalmente ti stacchi dalla tua famiglia, dalla tua casa. Ti senti un attimo sconfortato, poi tutto torna normale... non so, davvero. 

Babbo Natale abita a Melegnano (MI).

Ormai è così da una decina di anni.

L'ho scoperto ieri sera mentre stavo tornando a casa in autobus. C'erano quattro signore che parlavano tra di loro ed una ha accennato ad una casa a Melegnano che dal 1998 viene rivestita di luci in modo stupefacente.

Ha anche accennato al fatto che tale casa ha un sito internet e quindi, stamattina, mi sono messa a cercarlo.

Il sito esiste ed è provvisto di cartina di come arrivare alla casa e di foto.

Questa settimana io e l'Isma andremo a vederla. Ne vale la pena.

Chi è della zona sud di milano (San Donato, Peschiera, San Giuliano, Locate e via dicendo) consiglio di andarci.

Questo è il sito della casa: Casa di Babbo Natale

Morto Piergiorgio Welby
Malato di distrofia muscolare, aveva chiesto l'eutanasia

Roma, 21 dic. - (Ign) - Marco Pannella ha annunciato la morte di Piergiorgio Welby durante la diretta di Radio Radicale. Welby aveva 61 anni e da quaranta era malato di distrofia muscolare. Aveva chiesto l'eutanasia al presidente Napolitano lo scorso settembre. Poche ore prima del decesso il Consiglio Superiore della Sanità aveva negato lo spegnimento del respiratore perché "non c'era accanimento terapeutico".

La distrofia muscolare che lo ha costretto ad una vita da lui stesso definita inaccettabile, aveva colpito Piergiorgio Welby all'età di 20 anni. Da allora, la malattia è peggiorata, lentamente ma inesorabilmente. Di papà scozzese (fu giocatore in serie A nella Roma), Welby aveva molteplici interessi: appassionato di caccia e di cani, ha fatto studi classici. Nato a Roma il 26 dicembre 1945 è stato colpito da una forma di distrofia muscolare progressiva. Nell'ultima fase della malattia, Welby era costretto a letto inibito a qualsiasi movimento di tutto il corpo, ad eccezione dei movimenti oculari e labiali. La sua sopravvivenza era assicurata esclusivamente da un respiratore automatico al quale era stato collegato nel 1997.