Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
A dire il vero ero parecchio indecisa se mettere questo nella categoria Agosto 2006 o, più semplicemente, in Sfiga vuole...
Quello che segue è quello che ho passato per ferragosto insieme alla mamma a Parigi.
Premetto che sono cose realmente successe e non me le sono inventate... quindi se volete ridere, se volete piangere o mandarmi a Lourdes, fatelo pure a vostro piacimento, ma per ora mettetevi comodi ed ascoltate la magnifica avventura delle signore Bonavventura!!
12 Agosto 2006 - ore 22.00 - Milano
Decidiamo di giocare d'anticipo sul treno e ci presentiamo un'ora e mezza prima alla stazione centrale di Milano. Assieme a noi c'è l'Isma e, con lui, ci sediamo in adulante attesa sotto al tabellone delle partenze dei treni.
A vedere gli orari si prospetta già una situazione preoccupante: buona parte dei treni proveniente dall'ovest dell'Italia ritardano di un minimo di 10 minuti.
E vabbeh, che vuoi che siano 10 minuti? Restiamo in attesa.
Verso le 23 invitiamo l'Isma ad andare a casa, anche perchè si sta facendo tardi e, dal centro di Milano fino a Sordio, ci vuole una bella oretta di viaggio quasi. Lo salutiamo e ne approfittiamo per andare a prendere un mocaccino al bar della stazione quando ormai il tabellone segna già 20 minuti di ritardo per il nostro treno.
Quando ormai eravano all'orario stabilito per l'arrivo del treno, ecco che si viene a sapere che in realtà questo viaggio sarebbe iniziato solo alle 24.25... con ben 50 minuti di ritardo...
Evviva le ferrovie italiane ed i viaggi della speranza! Chissà in quanti eravamo per quel treno, ma sicuramente molto meno di quelli che hanno preso il treno per Crotone (visto che quando è arrivato ha completamente svuotato la stazione!! Quello sì che è un viaggio della Speranza!).
Finalmente partiamo. Io che sono stanca e che ho da fare pipì aspetto il mio turno per il bagno preparandomi la cuccetta (centrale di fronte a quella della mamma) e vedo i nostri compagni di viaggio: una coppia formata da un'italiana ed un francese (Michel molto gentile come persona!! Adorabile!) e la figlia di lei.
Dopo quasi 30 minuti dalla partenza (e dopo averci ritirato i documenti oltre che i biglietti) finalmente il controllore ci apre il bagno e si aprono le danze per il corridoio. La pipì fatta sul water di un treno è tremenda. Vieni sballotata a destra ed a manca ed è un miracolo che centri il buco!!
Ma alla fine ce l'abbiamo fatta e mi sono scaricata come si deve ed ero pronta per andare a letto.
Mai viaggiato in cuccetta prima di allora ed il viaggio è stato alquanto interessante a parte gli sballottamenti, la pioggia, le fermate, la grandine, il russare degli altri, la pioggia... un viaggio tranquillo, nonostante tutto questo che mi ha portato a svegliarmi del tutto alle sei e mezza del mattino quando ho deciso di girarmi e guardare fuori dal finestrino.
13 Agosto 2006 - ore 6.30 - Francia
Il panorama che si presentava non era dei migliori. Pioveva a dirotto ed il cielo era grigio. Tra me e me pensavo che sarebbe stato un pessimo tour francese.
Poi anche la mamma si è svegliata ed ha iniziato a guardare fuori dal finestrino pure lei.
Non so quanto abbiamo passato a fissare i verdi prati e gli immensi campi attraversati da empi fiumi e da moltitudini di vacche, so solo che mi sono improvvisamente risvegliata che eravamo in prossimità di Paris Bercy, la nostra stazione di arrivo.
13 Agosto 2006 - ore 9.00 - Parigi
Paris, Paris est toujourn Paris!
Tempo di merda permettendo, siamo infine giunti nella capitale dell'amore... fisico più che fraterno! Di coppiette, a dire il vero, non ce n'erano sul treno. Ho come il presentimento che Parigi sia stata surclassata come meta turistica per innamorati da ben più ambiti luoghi di piacere e di ristoro per lo spirito e non solo.
La prima cosa che abbiamo fatto, essendoci appena svegliate, è stata fare una buona colazione alla stazione del treno: due cappuccini e due brioche per la modica cifra di 8.40€.
No, aspetta... quanto?? 8.40€?? Per un caffè schifoso??
Vabbeh, ingoiamo questo salatissimo capuccino e cerchiamo di muoverci verso l'hotel. Avevamo due scelte: metropolitana o passeggiatina sul lungo Senna.
Fuori dalla stazione sembrava avere smesso di piovere ed il check in all'albergo non sarebbe avvenuto prima delle 12. Avevamo circa 3 ore di tempo da spendere, quindi, che fare? Ma facciamoci questa bella avventura a piedi!!
Partiamo alla volta di Rue de Trevise in centro a Parigi. Il cielo sembra reggere, ma, proprio all'uscita di un cavalcavia a metà strada, ecco che la pioggia riprende a cadere "gloriosa" sulle nostre teste.
Per fortuna che mamma è previdente ed ha tirato fuori gli impermeabili... quegli impermeabili che ho amato fino all'ultimo giorno a Parigi! Comodi e semplici e protettivi!!
Ci facciamo la nostra passeggiata ammirando il paesaggio. Nonostante la pioggia è proprio bella Parigi. Di macchine non ce ne sono molte, tutti i parigini saranno in vacanza. La benzina costa meno che in Italia (Ma non l'avrei mai detto!) e ci sono, sul lato opposto al nostro della strada, un sacco di negozietti di piante ed animali (Chissà Buster come ci sarebbe rimasto se gli avessi portato a casa un altro coniglietto!!).
Infine arriviamo dirimpetto al Louvre. Andando verso Rue de Rivoli avremo trovato la svolta per andare al nostro albergo. Mi sono accorta di avere i pantaloni BIANCHI che ormai hanno sfumature grigie in basso... per fortuna che ho preso un ricambio!!!
Il Louvre è semplicemente ENORME. E ne abbiamo visto solo il lato corto!! Non osavo immaginare l'altro lato!
Nel nostro camminare arriviamo alla via che ci porterà all'albergo. La imbuchiamo e dopo circa 10 minuti eccoci arrivate. Sono le 11.45, 15 minuti d'anticipo sul check in.
La ragazza alla reception che parla solo francese (e per fortuna che quando prenotai sul sito c'era scritto che parlavano anche italiano, tedesco, inglese... mah...) ci lascia lasciare i bagagli lì alla reception così da poter andare a mangiare.
Il quartiere dove ho trovato l'albergo è perfetto. E' pieno di tanti localini etnici e non solo che possono essere sfruttati parecchio per la cena visto che l'albergo non la offre!
Dopo avere trovato un paio di ciabatte infradito più comode per la mamma ci ritiriamo in un localino che fa la pizza. Il primo giorno è un po' complicato cambiare subito il modo di mangiare, anche quando andammo a Londra io, l'Isma e Omar il primo giorno mangiammo pizza! Una pizza particolare che aveva un formaggio molto buono e che era cucinata da Israeliani ebrei parigini.
Siamo restate nella pizzeria per circa un'oretta, quindi abbiamo deciso di incamminarci verso l'albergo, almeno per riposarci e per vedere se le camere erano pronte.
Quando finalmente siamo giunte la ragazza tanto gentile ci dice che, purtroppo, la doppia non è più disponibile, ma, per lo stesso prezzo, ci darà due singole.
Accettiamo senza problemi così passiamo prima dalla camera della mamma (tanto da fare un sopralluogo) poi io scendo per la mia (due piani sotto), ma, quando esco dall'ascensore, ecco che la ragazza mi appare con il fiatone di fronte: la mia stanza non era ancora pronta!!!!
Ok, torno su dalla mamma dove vedo di rilassarmi e dove la ragazza mi avrebbe chiamato quando sarebbe stato tutto pronto.
Dopo circa quaranta minuti suona il telefono e posso scendere in camera. Svaligio la valigia e con la mamma ripartiamo alla scoperta di parigi!!
Decidiamo di passare quel piovoso pomeriggio dentro al Louvre. Siamo arrivate all'ingresso delle Piramidi verso le 2.30 e, ringraziando la pioggia, in meno di 20 minuti siamo riuscite ad entrare! Abbiamo fatto il nostro biglietto ed abbiamo cominciato ad esplorare l'area Denom, ovvero l'area dove si trova la gioconda!
Quadri grandiosi su ogni angolo! Un'opera più bella dell'altra al pari del British Museum! Ma la famosa Gioconda, ad essere sincera, non mi è piaciuta più di tanto... mi ha deluso...
Erano molto più estasianti quadri come le Nozze di Cana o la Vergine delle Rocce.. quelli sì che ti lasciavano a bocca aperta!! La Gioconda credo sia stata solo enfatizzata per il suo passato e per il suo sguardo veramente enigmatico, ma ci sono davvero delle opere molto più belle di quella!
Dopo più di tre ore di camminata tra quadri, sculture ed altro usciamo dal Louvre. Sono le sei passate e comincia a sentirsi la fame.
Decidiamo di fermarci a mangiare in un posticino poco lontano dall'albergo che avevamo visto all'andata. Fanno specialmente crepes. Le fanno, come in quasi tutta parigi, specialmente con la Nutella!
Cena con crepes alla Nutella e poi a letto con la ripromessa di svegliarsi presto la mattina dopo per andare alla Tour Eiffel.
14 Agosto 2006 - ore 8.30 - Parigi
Il giorno successivo è stato meno traumatizzante e meno pieno di disagi rispetto al precedente.
Ci siamo svegliate poco dopo le 8, abbiamo fatto una bella colazione in un bistro (petit dejuner parisienne da 7 euri con bevanda calda + spremuta d'arancia + brioche) e ci siamo messe in marcia verso la Tour Eiffel.
Siamo passate attraverso i giardini delle Touilleries (non credo che si scriva così ), siamo arrivate a Place de la Concorde. Interessante l'obelisco ed anche tutte quegli altri monumenti. Veramente bello, suggestivo... specialmente l'Arco di Trionfo in fondo agli champs elisée, così lontano, molto lontano, TROPPO lontano.
L'idea è di arrivare fino a là, ma già a metà strada ci perdiamo ad ammirare le Petit e le Grand palais. Notiamo anche il ponte di Alexandre III e Les Invalides di fronte a noi. Troppo irresistibile.
Andiamo verso la struttura, la attraversiamo tutta, NON ci fermiamo alla tomba di Napoleone e, una volta uscite, vediamo la Tour Eiffel così vicina che decidiamo di seguirla. E' proprio lì sulla destra.
Nel nostro tentare di raggiungerla, ad un certo punto, sparisce. Come fa a sparire è un bel problema, forse c'era Copperfield in città... chissà, ma non demordiamo e continuiamo nella direzione in cui l'abbiamo vista, quando decidiamo di arrenderci. Non c'è più davvero!
Fermiamo una coppia. Italiani. Ci dicono di andare sulla sinistra e, un po' interdette, attraversiamo la strada. (Ma non può essere a sinistra se era a destra!) Eppure si trova ora a sinistra.
Ok, si è mossa. La Tour Eiffel si muove.
Arriviamo sotto la Torre e degluttiamo alla lunga fila di attesa per prendere l'ascensore. Decidiamo quindi prima di mangiare (sono le 12.30) cercando di salvare il cibo dai troppo "amichevoli" piccioni parigini. Dopo pranzo un passaggio al bagno pubblico, PULITO E GRATUITO e quindi ci mettiamo in coda.
A proposito, ci sono quattro ingressi alla Torre, uno per gamba, e due sono solo scale e gli altri due solo ascensori. Indovinate quali erano le file più lunghe?
Fila o meno, alle 2.45 riusciamo a fare il biglietto, un'ora di fila tra bambini, genitori, cagnolini e comitive di giapponesi!
Saliamo fino al terzo piano e... il panorama è da mozzare il fiato!
Siamo state sulla torre per circa un'ora e siamo scese perchè faceva un po' freschino. Avremmo voluto prendere i mezzi per arrivare all'albergo, ma, ridendo e scherzando, alla fine l'abbiamo fatta a piedi anche al ritorno! In giorno credo di avere fatto circa una trentina di chilometri!!
Abbiamo cenato allo stesso posto della sera prima, ma questa volta, in onore della Francia, crepes ai 4 formaggi. Finito di cenare, a letto, ovviamente. Erano poco dopo le 20 quando mi sono addormentata...
15 Agosto 2006 - ore 9.30 - Parigi
Ultimo giorno di questa toccata e fuga.
Abbiamo fatto le valige quindi, con gentilezza del ragazzo alla reception, le abbiamo lasciate da loro per poter farci il nostro giro su Boulevard de la Fayette. Il programma era quello di trovare i magazzini la Fayette (una sorta di Rinascente francese, oserei dire) e di trovare anche l'Operà.
Prima, naturalmente, colazione! Sempre dello stesso tipo ma in un altro bistro. Questa volta sono state 8.50 a testa con una bevanda calda, un succo di frutta, un panino con marmellata, corn flakes, brioche e latte. Evviva Parigi!
Finita colazione abbiamo proseguito per il grande vialone deserto. Non c'erano auto in giro se non quelle della polizia o dei turisti che tornavano a casa. Abbiamo proseguito lungo tutto il viale fin quando ecco i magazzini La Fayette... chiusi, naturalmente... -.-
Giriamo lo sguardo e troviamo l'Operà. Meravigliosa opera d'arte. Sia fuori che dentro.
Poterla spiegare a parole è riduttivo, bisogna visitarla e basta.
Dopo questa lunga mattinata passata a passeggiare per gli affreschi e le balconate teatrali siamo ripartite per riprendere i nostri bagagli all'hotel, cambiando strada e ritrovando, sembra fatto apposta, su Boulevard des Italiens un caffè Italiano DECENTE: negozietto del Segafredo!
Ci siamo caffeinate e, dopo un'oretta, abbiamo ritirato i nostri bagagli. Ci siamo fermate a pranzare con Sushi ed ad aiutare cinque ragazze napoletane appena arrivate a Parigi ed infine abbiamo ripreso il nostro viaggio (con il cielo che minacciava di nuovo pioggia) per arrivare a Notre Dame.
Il viaggio non è stato molto lungo, come nemmeno lunga è stata la coda per l'ingresso. All'interno è stupenda quella chiesa, ma, purtroppo, troppo scura.
Uscite dalla chiesa eravamo propense a salire per vedere da vicino i Gargoyle, ma, sarà il fatto che avevamo con noi i bagagli, sarà che c'era una fila di un'ora e più da aspettare, sarà che erano 422 i gradini da fare per salire fino in cima, saranno stati i 7.50 euri da spendere per il biglietto, sarà stata la stanchezza, abbiamo declinato ed abbiamo preferito ponsarci per quasi due ore nel giardinetto dietro la chiesa.
Abbiamo osservato chi andava e veniva, i vari cinesi, giapponesi, spagnoli eccetera eccetera che si fermavano a fotografare qualcosa che noi non vedevamo (e che alla fine ho fotografato solo perchè tutti la fotografavano).
E' stata una fatica rialzarsi da quella panchina, ma il treno ci aspettava e, dopo avere passato un'ultima oretta a guardare lo show di un simpatico comico da strada, siamo ritornate in marcia verso Paris Bercy.
Un Kebab è stata la nostra cena prima di arrivare alla stazione per aspettare il treno che, puntualissimo, è partito da Paris Bercy.
Il viaggio del ritorno è stato più tragico per altri due milanesi e più comico per noi.
Questi altri due (Patti e Massimo) si sono presentati ai loro posti con due valigioni enormi. Io e mamma eravamo già arrivate ed avevamo già preso i posti con le nostre valige, stessa cosa hanno fatto due ragazzi francesi che venivano in Italia e questi due sono rimasti in piedi per tre ore con le valige sui sedili.
Patti e Max: il vero esempio dei milanesi odiosi. Madooo lui se la tirava come pochi, ma neanche lei scherzava. Fatto sta che alle 23 abbiamo acconsentito a far scendere i letti per farli dormire.
16 Agosto 2006 - ore 7.00 - Milano
Il treno è arrivato in anticipo di un quarto d'ora alla stazione dopo una notte di russate varie (c'era la sinfonia attorno) e qualche pioggia.
Per il resto tutto bene.
Ora, giusto un paio di appunti su Parigi.
La città è veramente straordinaria. Non pecca in nulla.
I negozianti hanno sempre un sorriso e sono gentilissimi. I bagni sono GRATUITI e sono pulitissimi e frequentissimi. Le forze dell'ordine sono dappertutto.
Mi sa che ci ritorno!!
SCENA: il suolo di Marte.
Un paesaggio desolato di pietre e sabbia rossa, senza ombra di vita: sembra che sia passata l'atomica o il ministro Urbani. Il veicolo spaziale Spirit arranca sulle sei rotelline, puntando qua e là la telecamera. I pannelli solari sono tutti impolverati, e qualcuno c'ha scritto sopra "Lavami idiota". Alla Control Room della Nasa stanno analizzando la scritta come possibile indizio di vita intelligente. Ed ecco che, improvvisamente, dalle dune sbuca una creatura. E' una specie di scimmia rossiccia e spelacchiata, con nove braccia e grandi occhi amaranto, un solo capello sul cranio, avviluppato in crocchia. A prima vista, un incrocio tra un lemure, un calamaro e Schifani. La Control Room applaude emozionata, tremila computer fibrillano: è stato avvistato il primo marziano. Questa è la fedele trascrizione dell'incontro, ed è anche la verità sul guasto di Spirit.
Spirit - A nome del presidente americano e dei suoi sudditi terrestri, io vengo in pace. Il mio nome è Spirit.
Creatura - Ciao. Io abito qui e mi chiamo Geronimo.
Spirit - Questo nome mi ricorda qualcosa. Amico alieno, oggi è un grande giorno per le nostre civiltà. Porteremo su Marte ossigeno, ricchezza e democrazia. Posso fotografarti?
Geronimo - Un momento che mi pettino (scrolla il monocapello e lo riavvolge). Ma tu sei un terrestre?
Spirit - No, i terrestri sono brutti e di materiale scadente. Posso farti delle domande? Ho visto che vieni dal cratere che noi chiamiamo Gusev.
Geronimo - Noi usiamo altri nomi. Quello è il cratere Parmalat, tra i crateri Fiat e Enron, a sinistra del cratere Fininvest, misteriosamente scomparso dieci anni fa.
Spirit - E di che sesso sei? Maschio o femmina?
Geronimo - Noi abbiamo nove sessi. Quando facciamo le orge dobbiamo usare una calcolatrice.
Spirit (imbarazzato) - Dalla Control room mi dicono che questo non va bene. Il nostro presidente George Bush, nel recente Discorso all'Unione, ha detto che siamo contrari alle coppie gay e al sesso extramatrimoniale. Anzi, la cosa migliore per un vero americano è la castità, che evita le malattie e lascia intatte le forze per la guerra.
Geronimo - Anche noi qualche volta lo diciamo, ma non lo chiamiamo Discorso dell'Unione, lo chiamiamo Discorso Ormainonmitirapiù.
Spirit (minaccioso) - Ti proibisco di parlare così del mio capo! Sappi che sotto questo pannello solare, tra il microscopio e la trivella, ho un fucile mitragliatore.
Geronimo (tranquillo) - Sappi che con nove braccia posso usare contemporaneamente cinque chiavi inglesi e quattro cacciaviti.
Spirit - Scherzavo. O alieno obsoleto, io ti porto le idee della libertà, del business, della new economy. Non vi annoiate in questo deserto rosso? Dobbiamo sfruttarlo, renderlo produttivo. Cercheremo l'acqua, il petrolio, i tartufi. Costruiremo città, strade, penitenziari, Mc Donald, Disneymars. E campi da golf, ovunque. Non baderemo a spese per colonizza... volevo dire, per aiutarvi. Per esplorare Marte io sono costato 800 miliardi di dollari, è una bella cifra, anche se molto meno di quanto ci è costato esplorare l'Iraq e meno di quanto ci costerà esplorare la Siria.
Geronimo - E cosa ci porterete esplorandoci?
Spirit - Almeno un milione di posti di lavoro.
Geronimo - Non c'è pianeta nella Galassia dove possano bere una balla simile.
Spirit - Forse hai ragione. Allora vi porteremo la democrazia . Vi libereremo dai tiranni.
Geronimo - Non ne abbiamo.
Spirit - Ve li portiamo noi. Poi vi regaleremo il nostro sapere. Ho qua una videocassetta coi migliori esempi della cultura mondiale, alta e popolare. Gli Usa hanno mandato Edgar Allan Poe e Rambo, la Germania Bach e l'Oktoberfest, la Spagna Velazquez e Iglesias, l'Inghilterra Newton e il Principe Carlo. L'Italia il Grande Fratello e il festival di Sanremo.
Geronimo - E non portate altro?
Spirit - Certo: i videocellulari, gli antibiotici, e poi il superenalotto, il bingo, l'hamburger, il falso in bilancio, la mafia, il lifting...
Geronimo - Mi gira la testa. E della nostra civiltà cosa resterà?
Spirit - Caro amico dalla pelle rossa, a voi non succederà nulla. Basta che rispettiate alcune regole.
Geronimo - Ad esempio?
Spirit - Ad esempio non dovete tenere armi di sterminio di massa. Ne avete?
Geronimo - No, solo pietre. E avendo nove sfinteri, siamo molto pericolosi in un combattimento chimico. Ma noi potremo visitare liberamente la vostra terra?
Spirit - Certo! Basta che rilasciate le impronte digitali di tutte le mani, che non abbiate trascorsi comunisti, che non veniate in aereo, che non siate gay, che non siate fidanzati con uno zibetto, che non siate musulmani, che non siate anarchici irredentisti, che abbiate un lavoro fisso e che non facciate satira criminosa...
Geronimo - E se noi volessimo rimanere in pace, quassù da soli?
Spirit - Mi dispiace ma non è possibile. Il presidente Bush l'ha già promesso agli elettori. Gli americani sbarcheranno su Marte nel 2020. Sai quando è? Conosci come sono fatti i il calendari terrestri?
Geronimo - Certo. Nel 2020 vuole dire tra centonovantadue culi. Ma tu sei un ambasciatore o cosa?
Spirit - Io sono un robottinospia. Con i dati che fornirò, prepareremo il viaggio e la prossima volta...
A questo punto l'audio diventa disturbato, e si vede il volto di Geronimo avvicinarsi alla telecamera, un po' grandangolato. Poi il marziano solleva con le nove braccia un pietrone colossale, proprio sopra il robot.
Spirit (spaventato) - Un momento, fermati, cosa fai...
Geronimo - Si chiama guerra preventiva.
Colpo sordo, rumore di lamiere, il bip di collegamento si interrompe, il video si oscura. Riappare per un attimo la visione del marziano che grazie alle nove braccia riesce a fare contemporaneamente tre gesti appendiombrello e tre paia di corna. Questo è ciò che è veramente accaduto. Dopo la botta in testa Spirit trasmette dieci parole al giorno, e sei gliele censurano perché sono riferite a Dell'Utri. Lassù su Marte, nel cratere di Parmalat, gli obsoleti alieni tirano un sospiro di sollievo. Dopo questo ennesimo fallimento, il capo della Nasa, Scrap Iron, ha dichiarato: "Il problema dei prossimi anni è questo: come farà l'uomo ad adattarsi al clima ostile di questo pianeta, senza alberi e senz'acqua, percorso da bufere gelide e vampate di calore? Marte? Veramente io stavo parlando della Terra".