Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Baba (del 05/12/2006 @ 14:54:10, in 2006-12, linkato 768 volte)
Primo dubbio.
Quando un gruppo di donne convive per un medio/lungo periodo sul luogo di lavoro, oppure in palestra, il ciclo di ognuna delle donne arriva a coincidere con l'altra. E' una cosa scientificamente provata, ormai. Non ho ben capito se è una questione di ormoni o di altro, ma ne ho pure io avuto le prove. Quando lavoravo a San Felice eravamo solo donne ed in un paio di mesi siamo arrivate ad avere il ciclo tutte nello stesso periodo ed anche ora che vado in palestra a San Donato mi sono sincronizzata con quello delle donne della palestra...
Il dubbio è questo: essendo questa cosa vera ed essendo ognuna di noi non solo legata al gruppo che frequenta in palestra, ma io stessa lavorando con altre donne ho la stessa congruenza con loro, questo vuol dire che tutta questa ritmicità si propaga a macchia d'olio e che quindi tutte le donne hanno il ciclo nello stesso periodo del mese?
Secondo dubbio.
Mercoledì scorso ho avuto modo di parlare per la prima volta in vita mia con una psicologa. Lunedì ho scoperto che la persona che più ho faticato a digerire in Travian e che è uno dei quattro capi dell'alleanza di cui faccio parte è uno psicologo alimentare. Oggi ho aggiunto in msn un'altra persona conosciuta in travian e che è poco lontano con il suo villaggio dal mio ed ho saputo da lui stesso che è uno psicologo del lavoro.
Il dubbio è questo: non è che qualcuno lassù mi sta velatamente dicendo che sono da manicomio?
Di Baba (del 06/12/2006 @ 10:51:26, in 2006-12, linkato 1565 volte)
Stavo sfogliando i miei file nel disco portatile personale che ho qui a lavoro. Lo sto facendo perchè ho un po' di tempo libero e sono finita su uno dei due libri che ho in produzione.
Stavo parlando di questo anche ad un mio contatto msn la cui moglie ha pubblicato il suo primo libro proprio quest'anno. Vorrei riuscirci pure io, sinceramente. Non sto scherzando, ma mi freno io stessa.
Dall'esterno sono ottimista, vedo sempre il bicchiere mezzo pieno ed il raggio di sole anche se piove a dirotto. Sono quella con la testa tra le nuvole che cerca di sorridere sempre e di far sorridere chi è accanto. Questa sono io se mi vedete e mi conoscete esternamente.
In realtà io sono parecchio severa con me stessa. Sono un po' (tanto) autolesionista, autocritica, disfatrice dei miei stessi sogni. Mi demoralizzo facilmente anche quando ho la piena idea ed intenzione di portare avanti ciò che vorrei realizzare. Mi blocco, non riesco a proseguire.
Ho questi due file dei due libri che sto scrivendo. Sono belli, lo dice anche Isma, ma non riesco a scrivere oltre. Mi blocco.
Perchè?
Paura. Semplice e sana paura. Paura che non piacciano mano a mano che vado oltre a scrivere, paura che non siano idee originali, paura che qualcuno possa accusarmi di plagio. Paura di diventare troppo prolissa e quindi divenire noiosa come certi capitoli del Signore degli Anelli.
E poi capita sempre che mentre sto per continuare a scrivere mi viene in mente di cambiare qualcosa, o di rileggere ciò che ho scritto. E trovo errori. Errori che devo correggere che mi fanno perdere il senso, il filo del discorso oppure scaravoltamenti completi dell'intera opera.
E tutto cambia di nuovo.
Mi manca sicurezza. Ne sono coscente. Mi manca quel qualcosa per andare avanti. Vorrei finire, ma ho tanta, tanta paura che, una volta finito, poi quello che vedo io meravigliosamente stupendo, non sia visto allo stesso modo dagli altri.
Vorrei riuscire a pubblicare un libro. Non mi interessa che sia una casa editrice importante, ma vorrei riuscirci. Vorrei avere un briciolo di fortuna.
Di Baba (del 13/12/2006 @ 15:14:51, in 2006-12, linkato 1126 volte)
Il Natale è alle porte.
Sabato andrò a comprare il regalo per l'Isma e, per ora, non ha davvero capito nulla riguardo a quello che sarà.
Un bel Tom Tom One 510.
Costa, lo so, ma è una spesa che ne vale la pena conoscendo il senso di orientamento e memore di tutti gli errori di svolta mancata che sono accaduti negli ultimi mesi.
Anche se so che brontolerà, alla fine lo accetterà perchè ne capirà l'utilità.
Di Baba (del 18/12/2006 @ 11:31:04, in 2006-12, linkato 1048 volte)
"E' meglio un harakiri mantenendo i propri ideali o vivere una vita senza lode?"
E' la domanda che mi sono posta questo we. E' vero, la situazione in cui è nata è stupida, ma è una situazione che mi colpisce dentro.
Per tre mesi ho cambiato delle mie logiche e sono stata zitta, ho agito da "codarda", ho esposto le mie idee, ho cercato di modificarle a piacere degli altri, ma nel we sono arrivata al punto di estrema sopportazione.
Ho eseguito un harakiri in un browser game dopo tre mesi di lotta per dimostrare valori diversi da quelli di puro gioco, per dimostrare che, anche se un gioco, deve riflettere anche lati umani.
E' strano come dietro ad un gioco stupido possano esserci certi avvicendamenti sentimentali. I browser game sono nati per divertirsi, per lasciare andare lo stress, ma io li vedo anche come ottimi mezzi di comunicazione.
Purtroppo non è così. Purtroppo qualunque cosa noi facciamo e viviamo anche in internet, che lo vogliamo o meno, ha dei riflessi su cose che sono reali.
Io ho degli ideali. Ci tengo a questi.
Secondo Lore non sono morta con onore, ma ero giunta allo stremo della sopportazione... ormai la goccia che ha fatto traboccare il vaso era caduta.
Mi spiace se ho deluso qualcuno, mi spiace se questo non sarà servito a nulla, ma per me ha valore.
Di Baba (del 18/12/2006 @ 15:35:12, in 2006-12, linkato 1072 volte)
Io odio le responsabilità, ma adoro averle perchè mi fa dare il meglio di me stessa.
E' una cosa strana, lo so, ma se mi si danno delle responsabilità ci tengo portarle a termine in modo perfetto. Sono fiscale, minuziosa, puntigliosa.
Io sono molto autocritica, mi sembra di averlo già detto, e questo essere così mi porta ad avere un senso del rispetto per il mio lavoro talmente alto dal farlo nel miglior modo possibile nel minor tempo. Il problema è che poi lo considero sempre uno schifo e non perfetto come vorrei che fosse.
La perfezione è un fattore che lego strettamente alla responsabilità.
Io non sono perfetta, ma vorrei creare qualcosa di perfetto. Ci tengo nel profondo di me stessa.
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