Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Bimbo rapito:setacciato fiume Magra
Sensitiva avrebbe visto su greto corpo Tommaso Onofri
(ANSA) - MASSA CARRARA, 16 MAR - Una sensitiva afferma di aver visto il corpo del piccolo Tommaso Onofri nei pressi del Magra: si setaccia il greto del fiume. I carabinieri di Massa ispezionano da stamani un tratto del Magra in localita' Ponte Teglia, dove una sensitiva milanese avrebbe detto di aver visto il corpo del piccolo Onofri, sequestrato a Casalbaroncolo il 2 marzo scorso, dentro un sacco di plastica. I militari hanno da poco individuato un'ansa del fiume corrispondente alle indicazioni date dalla donna.
Bimbo rapito:vane ricerche in fiume
Infondata la segnalazione della medium milanese
(ANSA) - MASSA CARRARA, 16 MAR - Non hanno dato risultati le ricerche nel fiume Magra del corpo del piccolo Tommaso, effettuate dopo la segnalazione di una medium. Su indicazione della sensitiva milanese, che affermava di aver 'percepito' dove fosse il corpo del bambino, i sommozzatori dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri hanno perlustrato il fiume nel tratto da Filattiera al Mulazzo, in Toscana. Nessun apporto quindi alle indagini sulla scomparsa di Tommaso Onofri, rapito il 2 marzo scorso a Casalbaroncolo.
Tutto ciò è ricavato dal sito dell'ANSA.
TOMMY SAREBBE VIVO E VICINO A PARMA
PARMA - Il piccolo Tommaso Onofri sarebbe vivo e potrebbe trovarsi non lontano da Parma: più o meno nelle campagne fra la città emiliana, Reggio Emilia e Mantova. E' questa la "robusta ipotesi" che vi è tra gli investigatori, i quali mantengono sul fatto un rigoroso riserbo.
ACQUISITI DOCUMENTI BANCARI FAMIGLIA TOMMASO
Gli investigatori hanno acquisito la documentazione bancaria relativa ai movimenti degli ultimi anni fatti dalla famiglia Onofri, il cui figlio di 18 mesi, Tommaso, é stato rapito il 2 marzo scorso alle porte di Parma. Lo si apprende da fonti inquirenti. Secondo quanto si è appreso, come già accaduto nei giorni scorsi, alcuni investigatori hanno acquisito la documentazione relativa a diversi movimenti monetari disposti negli anni scorsi, e fino ad oggi, da Paolo Onofri, papà di Tommaso, e da altri familiari. La ragione è sempre quella di sondare il passato della famiglia nella speranza di scovare qualche traccia utile a scoprire gli autori del sequestro. "Non c'é stato alcun sequestro di conti correnti", ha affermato rispondendo a una domanda un'autorevole fonte investigativa. Un provvedimento di sequestro - è stato spiegato - non consente più alcuna movimentazione, e questo non è il caso".
IL PAPA', SONO DISPOSTO A PRENDERE SUO POSTO
"Io credo che anche chi tiene mio figlio, se ha una coscienza, se ha un cuore, un briciolo, un pizzico, credo che ormai debba arrivare a capire che Tommaso deve tornare dalla sua mamma. Io sono disposto anche a sostituirmi a lui, se si facessero vivi, se si mettessero in contatto, se dicessero qualcosa. Io sono disposto a prendere il suo posto". Lo ha detto Paolo Onofri, il padre del piccolo Tommaso rapito il 2 marzo a Casalbaroncolo, in un'intervista a 'Matrix', un'anticipazione della quale è stata trasmessa stasera dal Tg5. Lei teme di essere indagato?, ha chiesto l'intervistatrice a Paolo Onofri. "Se questa è la strada da seguire, ripeto, sono disposto ad accettare qualunque cosa", ha detto il padre di Tommy nell'intervista al programma di Enrico Mentana, in onda nella tarda serata. "Io ritengo di aver detto tutto quello che so - ha proseguito il padre -. Penso al mio 'fagottino', a quando giocavamo alla sera, a quando lo cambiavo, a quando si metteva a urlare perché non si sentiva considerato, voleva attirare l' attenzione, a quando mi si arrampicava addosso perché voleva andare ad accendere il lume sul divano". Quando Tommaso è stato sequestrato - ha detto ancora il padre, passando a parlare in terza persona - "il signor Onofri era legato. Fino a quel momento il signor Onofri pensava a una rapina. Io non vado a rischiare un proiettile o una coltellata per 150 euro. C'é una grossa rabbia da parte mia, perché non mi sono sentito padre nei confronti di mio figlio".
Sconvolta. Oh no, sconvolta è poco. Non so nemmeno io cosa pensare, come reagire. La fine di Tommaso è stato un brusco colpo. Speravo nella sua vita. Speravo che fosse ancora tra noi, ma quello che hanno detto i Tg sabato sera nell'edizione straordinaria mi ha lasciato sconvolta, basita, demoralizzata, distrutta e poi non so ancora che altro.
Ma non è la fine stessa del bambino morto, ma come è stato ammazzato. C'è un profondo sconforto dentro di me che mi ha fatto riflettere sullo schifo di mondo in cui viviamo. Sullo schifo di paese e di governo che permette certe cose e che lascia ai colpevoli la libertà di un carcere di massima sicurezza per evitare i linciaggi dei detenuti che dovrebbero essere loro compagni di cella.
Oh no. Tutto questo riguardo per quei porci, stronzi, bastardi e via dicendo. Per quelle persone che non hanno nemmeno un nome degno di nota per essere conosciuti o essere riconosciuti perchè bestie del genere non hanno diritto di essere riconosciuti. E se lo hanno, che siano messi in pubblica piazza nel mezzo di una folla armata di badili.
Troppo cattiva? No. Per nulla. Io sono per la legge del taglione. Occhio per occhio, dente per dente. E' in questi casi, che invoco la legge della tortura o della pena di morte, perchè non serve a niente incarcerare i colpevoli se poi se la godono alle spese dello stato e possono uscire dopo qualche anno di buona condotta.
Assassini di bambini, stupratori, pedofili, mostri di firenze e non. Tutti loro dovrebbero fare la stessa fine delle loro vittime. Ecco come dovrebbe essere e poi vediamo se le cose REALMENTE cambiano in questo mondo. Dalle madri infanticide ancora in circolazione perchè alle spalle hanno qualcuno che gli paga il Perry Mason del momento ai violentatori di ragazze disabili che arrivano a massacrare a colpi di badili un bambino di 18 mesi che ancora non aveva un futuro di fronte a lui che ora non avrà mai più.
Già, il futuro di Tommaso. Quale sarebbe stato? Nessuno ce lo potrà dire e nessuno se lo potrà mai immaginare. Sarebbe potuto diventare un nobel come sarebbe potuto diventare anche un delinquente, ma la sua vita non l'ha vissuta per poter illuminare a noi la sua realtà.
Tutto questo è triste. Troppo. Lo sconforto dentro è grande, enorme, abissale. Un'anima che non ha avuto il tempo di sapere nulla della vita la ritroviamo in cielo, tra gli angeli, ad osservare e, chissà, proteggere la nostra. I bambini sono sacri. Nessuno accetta questa sua fine. Nessuno accetterà mai la giustizia, se così la vogliamo chiamare, che è stata data e che verrà dedicata ai suoi massacratori.
Spero in una reale giustizia. Spero nella giustizia dei detenuti.
[Direttamente dall'Ansa dell'8 Aprile 2006]
Saluto e accolgo tutti. Questo è un funerale che non avrei mai voluto celebrare. Io sono sconvolto e angosciato come voi, sconvolto per l'uccisione del piccolo Tommaso, angosciato per la mancanza di cuore e per la cattiveria degli assassini. Per un mese abbiamo trepidato e sperato e pregato: invece il più odioso dei delitti, l'uccisione di un bambino piccolo, malato, é stato compiuto.
In queste settimane Tommy è entrato nelle nostre case, è diventato un po' anche nostro figlio, per questo la sua morte ha toccato così tanto tutti noi, e tutti abbiamo sentito affetto per lui e per i suoi. è stata espressa tanta solidarietà, dai grandi, come il Papa e il presidente Ciampi, ai piccoli. Il Papa per mezzo del Card. Segretario di Stato ha mandato un messaggio. Adesso tutti ci sentiamo sconfitti, pieni di dolore. Ora noi lo consegniamo a Dio Padre. Celebriamo la S. Messa con i paramenti di colore bianco come per i giorni di festa, perché presentiamo a Dio un bambino senza peccato. Un anno fa aveva ricevuto col Battesimo la vita e la santità di Cristo, era diventato tempio di Dio Trinità. Ora è accolto tra gli angeli in Paradiso, in comunione con Dio creatore. La presenza di tante persone a questo funerale dice che qui accade qualcosa che riguarda l'uomo come tale. Noi facciamo il funerale del piccolo Tommaso, ucciso, ma lui è il vincitore e gli uccisori sono gli sconfitti perché hanno ucciso in sé la propria umanità.
Molti non riescono a provare pietà per gli assassini, non riescono a perdonare, alcuni chiedono vendetta. Gesù ha pregato per quelli che lo mettevano in croce. Solo il bene sconfigge il male, solo l'amore vince la cattiveria. In questa Messa, ora, noi, siamo vicini ai genitori e ai familiari di Tommy, vogliamo sostenerli, confortarli, ridare a loro vita e sorriso, speranza, futuro, e ringraziamo tutti quelli che si sono impegnati a favore di Tommy e dei suoi, in particolare le forze dell'ordine. Quella sera del 2 marzo, Tommy, strappato dal caldo e dalla luce della sua casa, non poteva far altro che piangere, piangere la sua angoscia e la sua paura; c'era buio; l'orco cattivo era venuto e l'aveva portato via e lui era solo; poi l'orco l'ha ucciso, Tommy cercava un abbraccio e invece è stato ucciso. Come è stato possibile questo? I bambini, gli innocenti quante volte sono calpestati, negati! In tante parti del mondo sono costretti a lavorare o a usare armi contro i fratelli; tanti bambini e bambine sono abbandonati dopo la nascita, altri sono usati per procurarsi piaceri sessuali.
Oggi pensiamo a tutti i bambini che vengono calpestati nei loro diritti. Gesù ha detto parole di fuoco contro chi fa del male ai bambini, ha detto che sarebbe meglio per lui se gli fosse messa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare (cf. Mc 9,42) In questo momento tutti siamo molto provati, questo è un momento nel quale, come ci ha detto la prima lettura, "é bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore". Poco fa è stato letto il brano del Vangelo della morte e della risurrezione di Gesù, un brano che riguarda anche Tommy. Gesù non è morto, ma è stato ucciso: la differenza è enorme. Non è stato ucciso per incidente, ma proprio per quello che era. Gesù nella via della passione fu solo, con una solitudine vasta come il mondo. Il suo "forte grido" che risuonò come disperata impotenza di fronte alla morte fu il grido della nuova creazione che stava per nascere, al suo grido si squarciò il velo del tempio e la gloria di Dio apparve per la prima volta sulla terra. L'esclamazione del centurione romano davanti a Gesù crocifisso: "Veramente quest' uomo era Figlio di Dio" è il vertice di tutto il Vangelo di Marco, riassume in sé tutto: Dio è il crocifisso. Nel corpo crocifisso di Gesù il centurione (simbolo di ogni discepolo) riconosce Gesù come Figlio di Dio. Solo lì si riconosce il nostro unico Signore. Gesù fu poi messo nel sepolcro, fu restituito come ogni vivente al grembo della terra. Il corpo di Gesù deposto nel sepolcro esprime il fallimento totale, l'uomo senza salvezza.
Poi c'é il silenzio del sabato, il momento estremo quando l'uomo è fallito e Dio tace, il momento nel quale l'uomo è chiamato a sperare contro ogni speranza, a essere come Maria la Madre di Gesù. Il primo giorno della settimana l'angelo annuncia alle donne la bella notizia che Gesù ha sconfitto la morte: "non è qui" dice, il sepolcro è vuoto. è risorto, vive la vita che non muore più. Adesso bisogna tornare in Galilea e vivere la vita del discepolo, vivere con Gesù, come Gesù e per Gesù. E noi siamo qui, nella nostra Galilea, a vivere questo momento così drammatico. Quel che è accaduto a Parma poteva accadere da tante altre parti, ma è accaduto qui, e questo che cosa ci dice? Che il degrado etico nel nostro mondo è molto grave; che la vita è banalizzata, usata, strumentalizzata, profanata; che é tempo che Parma ritorni a essere luogo da dove vengono solo notizie belle e di vita; che la cultura edonista e individualista produce morte; che non è vero che la via della felicità sia soddisfare i propri desideri; che non è vero che tutti i desideri siano buoni e nobili; che, al contrario, è vero che la libertà, questo grande valore, può essere usato bene o male, che la molla del vivere non deve essere il successo a ogni costo, ma deve essere il fare della propria vita un dono, il vivere la solidarietà, la dignità incondizionata di ogni persona, la radicale uguaglianza di tutti e il rispetto di tutti. Siamo al mondo per vivere una vita buona; per i cristiani la vita buona è la vita vissuta da Gesù Cristo, una vita tutta fatta di amore, di dono e di perdono. Si tratta di vivere non solo secondo i propri sentimenti, che possono essere anche cattivi, ma anche e soprattutto secondo la prospettiva di Gesù. Quel che conta è amare, volere e fare il bene: chi si sbarazza dell'amore si sbarazza dell'uomo come uomo.
Ciao grande uomo che mi facevi arrabbiare con la barba pungente, e ti segnavo di no quando minacciavi di baciarmi, ma a cui affidavo fiducioso la mia protezione. Ciao, piccola grande donna che sapevi sempre come consolarmi, di cui cercavo ancora il seno, e a cui affidavo fiducioso la mia cura. Ciao, grande fratellone, che avevo adottato come compagno di giochi, e mi illuminavo quando ti vedevo tornare a casa. Ciao, piccolo grande fratellino, che mi facevi fare le cose più strane, spaventando la mamma, ma mi divertivo da matti quando giocavo con te, e ti piantavo dei bei morsacchi quando mi facevi i dispetti.
Oggi vi saluto tutti, e insieme a voi saluto tutti i grandi uomini e tutte le piccole e grandi donne e tutti i fratelloni e i fratellini di buona volontà, accingendomi a diventare l'angelo che già avevo dimostrato di essere in terra. Non mi sono sottratto alle sofferenze e non mi sono sottratto al sacrificio estremo.
Il messaggio che voglio lasciarvi, grandi uomini, piccoli e grande donne, piccoli e grandi fratellini, è: fate che il mio sacrificio non si perda nell' oblio, fate che il mio sacrificio sia utile ai vostri cuori, fate che il mio sacrificio vi renda consapevoli della sacralità della vita umana, con cui non si può giocare. E a me piaceva molto giocare. Ciao mamma, ciao papà, ciao Ab, ciao Dado. E un grande sorriso solare come sapevo fare a tutti voi che vi siete stretti a sorreggere la mia famiglia. Tommy.
[Non so se è tutta, ma gran parte c'è... spero... Ciao Tommy, un sorriso a te! ]
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